In ex equo i due gemelli siciliani di 17 anni sbancano il concorso per giovani talenti di Camerino

CAMERINO – Si è conclusa sabato sera la XIX edizione del Premio Internazionale Massimo Urbani di Camerino. Degli oltre 100 partecipanti solo 10 coloro che sono riusciti ad approdare alla fase finale della manifestazione e a sottoporsi all’ascolto attento della giuria presieduta da Enrico Rava e composta da Massimo Manzi, Massimo Moriconi, Andrea Pozza, Maurizio Urbani, Paolo Piangiarelli e il direttore artistico del Premio Daniele Massimi.

A vincere l’edizione, ex equo, i giovanissimi gemelli Matteo e Giovanni Cutello rispettivamente tromba e sax alto. Classe 1998, di Chiaramonte Gulfi, provincia di Ragusa, hanno stregato i giurati e il pubblico del Teatro Marchetti.

«Il livello era complessivamente eccellente – racconta il fondatore storico del Premio, il talent scout Paolo Piangiarelli, – i due fratelli, appena 17 anni ma già sopra la media, sono due talenti naturali. Uno che suona come Giovanni Cutello, ha capito la lezione di Charlie Parker – spiega – e poi la tromba di Matteo, non ci sono parole, si tratta di due vere genialità».

Il secondo posto va a Alessio Pignorio, chitarrista napoletano di 25 anni. A seguire, sul gradino più basso del podio è salito un altro campano, il pianista Alessio Busanca di Castellammare di Stabia, vincitore anche del Premio Social.

Il premio della giuria critica composta da Libero Farnè di Musica Jazz, Giuseppe Segala di All About Jazz e Fabio Ciminiera di Jazz Convention se l’è aggiudicato Matteo Pastorino, clarinettista sardo, parigino d’adozione, classe 1989.

La borsa di studio per Umbria Jazz è stata conquistata da Giovanni Luca Figliola, chitarrista di Guidonia (Roma), mentre quella per Nuoro Jazz è andata ad un altro chitarrista, Paride Pignotti di Grottammare (Ascoli Piceno).