Fabrizio Bosso: “Credo che sia il più maturo, è riuscito a far cantare ogni nota”
Maurizio Urbani: “Vorrei l’istinto di Massimo nell’impronta musicale del vincitore”
Il vincitore Daniele Cordisco: “Adesso ho molto lavoro da fare, continuare a studiare e poi un disco”.
Tutti i nomi dei vincitori ed i premi attribuiti in finale:
Primo classificato |
Secondo classificato |
Terzo classificato |
Premo della critica |
PIMU Social |
Premio Unicam |
Borsa di studio Umbria Jazz |
Borsa di studio Nuoro Jazz |
Premio del Pubblico |
Si è conclusa venerdì 7 giugno Camerino la diciassettesima edizione del Premio Internazionale Massimo Urbani. Grande soddisfazione per Daniele Massimi e Musicamdo jazz per il pubblico e le capacità dimostrate dai solisti di quest’anno.
Il Primo Premio è andato a Daniele Cordisco, venticinque anni, chitarrista.
Fabrizio Bosso, presidente di Giuria commenta la scelta della commissione: “Ci siamo trovati tutti d’accordo sul fatto che Cordisco sia il più maturo, è riuscito a far cantare ogni nota”- e continua- “Faticoso scegliere il secondo e il terzo posto, il livello era molto alto, Luigi di Nunzio è un musicista giovane ma molto maturo, merita molto e anche De Gennaro.”- Le Borse di studio per Nuoro e Umbria jazz sono andate ai più giovani: Lorenzo Vitolo pianista di quindici anni nato a Napoli e Elias Lapia, sassofonista non ancora maggiorenne: “Queste borse di studio sono per due talenti giovani ma che devono assolutamente svilupparsi”.
Il premio della critica va a Elias Lapia, sax alto, ventidue anni. Commenta il giornalista della prestigiosa rivista specializzata Musica Jazz, Libero Farné:
“Il contralto Elias Lapia ha dimostrato inventiva e sottigliezza rispetto ad altri pur molto bravi”. Poi prosegue sugli altri concorrenti: “ Ci hanno colpito molto anche le due cantanti, Daniela Spalletta e Fabiana Martone per i loro brani insoliti e gli arrangiamenti propri, hanno dimostrato coerenza e partecipazione emotiva notevole”. Farné si dichiara convinto sulla buona riuscita di questa edizione del Premio Urbani: “I musicisti non hanno esibito un linguaggio mainstream, ho notato più coraggio rispetto all’edizione passata”.
Straordinaria l’esibizione dei vincitori dello scorso anno: Francesco Patti e Giacomo Tantillo con il disco Rewind. La giovanissima formazione (novant’anni in tutto escludendo il batterista Bagnoli) composta da Seby Burgio (piano), Giuseppe Cucchiara (contrabbasso), e la partecipazione straordinaria di Stefano Bagnoli ha sorpreso il pubblico con gli energici arrangiamenti di Charles Mingus, Chet Baker, Gerry Mulligam e altri giganti del jazz, con le loro composizioni “I don’t know” di Tantillo e “Green Coast” di Patti.
Giacomo Tantillo: “Dire di aver vinto il premio Urbani significa partire con un bel vantaggio ovunque ti esibisci, abbiamo potuto partecipare a festival come Jazzup di Viterbo , Fara Sabina, da lì sono nate collaborazioni con altri musicisti e siamo stati contenti e fortunati di aver vinto questo prestigioso premio”.